Stile OSCOLA: ecco come citare le fonti giuridiche nella tesi

Ci siamo: hai scritto la tua tesi di laurea: è perfetta, con interventi di vari autori per dare forza alle tue argomentazioni e dare autorevolezza. Cosa manca? Le citazioni della tesi di laurea.

Se ti stai per laureare in giurisprudenza, saprai perfettamente che uno degli aspetti fondamentali di una tesi ben scritta riguarda proprio le fonti. Un documento ufficiale come la tesi richiede necessariamente una corretta citazione delle fonti, fondamentale per confutare le argomentazioni contenute nel tuo elaborato. Quello che forse non sai è che esistono diversi modi per scriverle, ognuno con le sue peculiarità. In questa guida vogliamo parlarti dello stile OSCOLA. Iniziamo subito.

Citazioni bibliografiche nella tesi: lo stile OSCOLA

Come ti abbiamo detto, è importante riportare ogni citazione bibliografica quando scrivi la tua tesi di laurea. Esistono diversi modi per poter riportare le varie citazioni bibliografiche tesi, ma ci occuperemo nello specifico delle citazioni bibliografiche di tesi giurisprudenza, le quali in genere richiedono l’utilizzo dello stile OSCOLA. Vediamo prima di tutto cos’è e a cosa serve la citazione bibliografica, per poi entrare nello specifico.

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A cosa servono le citazioni bibliografiche

La prima domanda a cui vogliamo rispondere in questa guida è alla base di tutto il nostro approfondimento: Cos’è una citazione bibliografica? Viene considerata citazione qualsiasi riferimento a un libro, o articolo, pagina web, riviste.

Si tratta della citazione letterale o la parafrasi scritta nella tesi di laurea (in questo caso, ma viene chiaramente applicata anche in altri contesti), e viene accompagnata da una nota autore-titolo. Quest’ultima appare fra parentesi tonde o una nota a piè di pagina o a fine testo.

A cosa servono? Gli scopi delle citazioni sono diversi:

  • Evitare il plagio, ovvero la falsa attribuzione a sé stessi di opere di altri
  • Attribuire il lavoro e le idee alle fonti corrette
  • Permettere al lettore di decidere in autonomia se le citazioni a cui si fa riferimento sono giuste e coerenti e valutare anche la validità del materiale indicato
  • Per dare la possibilità al lettore di reperire la fonte citata dal testo dal testo originale

È necessario pertanto che tu faccia un uso consapevole di queste citazioni, proprio per assolvere al meglio a tutte queste funzioni.

La scelta dello stile citazionale

Per la bibliografia, bisogna usare un unico stile citazionale, che sia coerente e uguale nell’intero testo, chiaro ed esaustivo. I sistemi per scrivere le citazioni, dunque i vari stili, sono differenti a seconda di dove vengono impiegati. Pertanto, varia a seconda degli argomenti di una tesi (scientifica, legale, artistica ecc). Inoltre, varia anche a seconda del tipo di fonte a cui fa riferimento:

  • Libro
  • Rivista
  • Intervista
  • Giornale
  • Sito web

In generale, teniamo conto di due caratteristiche principali quando si parla di stili di citazione. La prima ha a che fare con le modalità di scrittura della fonte nei riferimenti bibliografici del proprio elaborato. La seconda ha a che fare con il Sistema utilizzato per far riferimento alla fonte direttamente nel testo. Ne esistono diversi in Italia e nel mondo e ognuno con caratteristiche specifiche che possono valorizzare il tuo lavoro, a seconda dei contesti che abbiamo menzionato.

Cos’è lo stile OSCOLA

In una tesi di Facoltà giuridica, e in qualsiasi tesi di legge, si utilizza molto frequentemente lo stile OSCOLA.

Cos’è? Lo stile OSCOLA, usato maggiormente in campo giuridico ma non solo, è un sistema di notazione, che comprende il riferimento nella sua completezza la fonte, posizionata nella nota a piè di pagina.

Lo stile OSCOLA è stato creato dall’Oxford University Standard for Citation of Legal Authorities, a cui dà il nome come puoi constatare dalle iniziali.

Le citazioni bibliografiche della tesi in giurisprudenza con stile OSCOLA vengono riportate seguendo questo ordine:

NOME AUTORE COMPLETO | TITOLO DEL LIBRO (IN CORSIVO) | (TITOLO DELLA SERIE, | EDIZIONE, | EDITORE | DATA DI PUBBLICAZIONE) | Il tutto riportato in nota a piè di pagina.

Citazioni in stile OSCOLA: esempi

Facciamo esempi pratici. Vediamone alcune citazioni tesi di laurea e la bibliografia.

ESEMPIO 1. Citazione nelle note a piè di pagina

Secondo la visione di Rodotà “Un innegabile bisogno di diritti, e di diritto, si manifesta ovunque, sfida ogni forma di repressione, innerva la stessa politica”

Partendo da qui, l’opera viene citata a piè di pagina in questo modo:

Stefano Rodotà, Il diritto di avere diritti (Editori Laterza, 2012), pag. 43.

ESEMPIO 2. Citazione nella bibliografia

Lo stesso riferimento può essere citato nella bibliografia finale, in questo modo:

Rodotà Stefano, Il diritto di avere diritti (Editori Laterza, 2012)

ESEMPIO 3. Libro con due autori

Nel caso in cui il libro che devi citare è stato scritto da due autori, puoi riportare entrambi i nomi, separati dalla congiunzione e.

Ad esempio:

  • Nelle note a piè di pagina

Giorgio Marinucci e Emilio Dolcini, Manuale di diritto penale. Parte generale, (Giuffrè Edizioni 2006)

  • Nei riferimenti bibliografici

Marinucci Giorgio e Dolcini Emilio, Manuale di diritto penale. Parte generale, (Giuffrè Edizioni 2006)


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