Economia aperta: definizione e caratteristiche

Molto spesso, guardando la tv o leggendo i giornali, ci imbattiamo in termini come “economia aperta” o “economia chiusa“. Ma quando, esattamente, possiamo definire un’economia come aperta o chiusa e quali sono le differenze fra questi due approcci?

In questa guida dell’Università Niccolò Cusano ti spiegheremo tutto quello che devi sapere su questi concetti di economia, definendo termini come spesa aggregata, domanda interna e esportazioni nette.

Se sei curioso, continua nella lettura: troverai tutte le risposte che cerchi nei prossimi paragrafi.

Quello che devi sapere su economia chiusa e aperta

Che cosa intendiamo per macroeconomia? Che cos’è la finanza aperta? A queste (e molte altre) domande risponderemo nei prossimi paragrafi della nostra guida.

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Una definizione

Per economia aperta intendiamo quel sistema economico in cui gli operatori economici possono effettuare scambi anche con operatori di altri paesi. Gli operatori economici possono scambiare con l’estero le merci, i servizi, i capitali, la forza lavoro, le materie prime e i fattori produttivi.

La prima cosa che dobbiamo fare è classificare gli operatori economici in residenti e non residenti. Il sistema economico aperto non ha barriere: la spesa del paese, in ogni dato anno, non è necessariamente uguale alla sua produzione aggregata di beni e servizi. Un paese può spendere più di quanto produce indebitandosi all’estero o può spendere meno offrendo la differenza in prestito a stranieri.

Possiamo sintetizzare l’economia aperta a partire da questa formula:

Y = C+S

Come è possibile osservare, il reddito Y delle famiglie può essere speso per l’acquisto dei beni di consumo e servizi finali ( C ) oppure risparmiato ( S ). La prima identità contabile è identica a quella di un’economia chiusa. A fare la differenza è la seconda identità contabile lato produzione:

Y = C + I + X – Q

In un’economia aperta, infatti, c’è da considerare un altro operatore economico, accanto alle famiglie, alle imprese e allo Stato: il settore estero.

A differenza di un’economia chiusa, in un’economia aperta gli operatori possono scambiare merci e servizi anche con l’estero tramite le attività di import (Q) ed export (X).

Economia aperta e spesa pubblica

Vediamo ora cosa succede in un’economia aperta all’aumentare della spesa pubblica; possiamo riassumerlo in questi due punti:

  • Disavanzo commerciale
  • L’effetto sulla produzione è inferiore rispetto all’effetto in un’economia chiusa

In generale, quanto più aperta l’economia, tanto minore sarà l’effetto sulla produzione e tanto maggiore l’effetto negativo sulla bilancia commerciale.

Economia aperta vs chiusa

Vediamo ora qual è la differenza principale tra economia aperta e chiusa. Abbiamo detto che l’economia aperta prevede la possibilità per gli operatori economici di effettuare scambi anche con operatori esteri.

Al contrario, l’economia chiusa può essere definita come un sistema economico senza scambi con l’estero. Gli operatori economici scambiano beni e servizi soltanto con altri operatori nazionali.

Si tratta essenzialmente di una condizione prettamente teorica, poiché nessun Paese opera in condizioni di completa chiusura nei confronti dell’estero.

A partire sempre dalla nostra formula

Y = C + S

Dove il reddito disponibile delle famiglie (Y) è uguale alla spesa per il consumo (C) e al risparmio (S), le famiglie possono spendere il proprio reddito per acquistare beni di consumo/servizi oppure accumulandolo nel risparmio.

Non intrattenendo relazioni con l’esterno, la spesa per i consumi deve coincidere con la produzione nazionale dei beni e servizi da parte delle imprese. La spesa per il consumo (C) delle famiglie eguaglia i ricavi delle imprese. Dal punto di vista dell’offerta, le imprese producono beni di consumo (C) e beni di investimento (I).

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