Tesi sperimentale: che cos’è e come si scrive
Scrivere una tesi sperimentale è un lavoro duro e faticoso, ma che può darti tante soddisfazioni. La tesi di laurea, come sai, rappresenta il coronamento di un percorso: non un punto di arrivo, ma l’inizio di nuove opportunità ed esperienze nel mondo professionale.
La scelta dell’argomento della tesi e della natura della stessa può non essere semplice: se hai sentito parlare di tesi di laurea sperimentale, avrai sicuramente bisogno di ricevere informazioni in più e consigli preziosi per la stesura del tuo lavoro.
Vediamo ora come scrivere una tesi sperimentale, che cos’è, come strutturarla e in cosa si differenzia dalla tesi compilativa.
Ecco come si scrive una tesi di laurea sperimentale
Dagli esempi di introduzioni tesi alla struttura del tuo elaborato, vediamo subito i consigli dell’Università Niccolò Cusano su come fare una tesi di laurea di natura sperimentale.
LEGGI ANCHE – Come scrivere una mail a un professore per chiedere la tesi
Tesi sperimentale o compilativa: le differenze
Prima di vedere come scrivere una tesi di laurea, cerchiamo di dare una definizione di questo importante lavoro e delle differenze tra tesi compilativa e sperimentale.
Anzitutto, per tesi di laurea intendiamo una produzione che ha come oggetto tematiche e interessi che hai avuto modo di alimentare durante il ciclo di studi, raggiungendo una consapevolezza metodologica adatta al contesto.
In generale, possiamo distinguere la tesi di laurea in due grandi tipologie:
- Tesi compilativa
- Tesi sperimentale
Quali sono le differenze tra le due? La tesi sperimentale è una tesi di ricerca, in cui si svolge un lavoro orientato alla dimostrazione di un’idea legata ad un determinato argomento.
La tesi compilativa, invece, consiste nell’approfondire un certo topic, raccogliendo le informazioni, confrontando e valutando le fonti e presentandone un riassunto in chiave innovativa, che porti alla luce elementi differenti.
Nonostante le differenze, la tesi sperimentale include una parte di lavoro compilativo, perché la ricerca si basa sullo studio e l’analisi del materiale e degli studi già esistenti, anche se l’obiettivo rimane quello di svolgere dei lavori in autonomia. Queste attività consistono in indagini qualitative e quantitative, sondaggi, esperimenti, campionamenti, analisi di laboratorio o progetti, da presentare nella tesi per confutare (o smentire) una determinata idea.
Questa tipologia di tesi è generalmente diffusa in contesti scientifici: pensa, ad esempio, alla tesi sperimentale ingegneria o la tesi sperimentale economia. Tuttavia, non è raro trovare anche una tesi sperimentale in psicologia o in discipline umanistiche.
Struttura della tesi
Come abbiamo detto, la tesi di laurea sperimentale consiste in un vero e proprio lavoro di ricerca, che vuole fornire un nuovo punto di vista o far emergere degli aspetti originali e innovativi di un argomento.
La struttura di questo tipo di tesi è questa:
- Introduzione, in cui spieghi in poche parole l’oggetto della tua tesi, cosa c’è nel tuo lavoro di ricerca e quali sono gli obiettivi e le metodologie che ti hanno guidato;
- Indice dei contenuti;
- Corpo del testo, con le indagini e le ricerche che hai condotto;
- Conclusione, in cui fai un recap di tutto ciò che hai trattato nella tua ricerca e fornisci spunti utili sul tema;
- Bibliografia e sitografia, in cui racchiudi le fonti consultate per il tuo elaborato.
Un aspetto particolarmente importante da trattare sin dall’introduzione è la metodologia di ricerca: è importante chiarire come hai fatto a condurre il tuo lavoro e quali strumenti hai impiegato.
L’indice della tesi, invece, rappresenta una sorta di scheletro, un punto di partenza importante per costruire, passo dopo passo, i tuoi contenuti. Ti consigliamo di buttare giù un indice sommario prima della stesura del tuo lavoro, che fungerà da scaletta.
LEGGI ANCHE – Biblioteche a Grosseto: orari e info
Come fare una tesi di laurea: consigli utili
Veniamo ora alla parte cruciale di questa guida, ossia tutti i consigli e le strategie utili per scrivere una tesi sperimentale perfetta.
Iniziamo subito:
- Scegli con attenzione l’argomento della tesi: la scelta dell’argomento è, in assoluto, l’aspetto principale del tuo elaborato. Sceglilo con cura e intraprendi un percorso che rispetti le tue passioni e, allo stesso tempo, sia in grado di valorizzare le tue conoscenze e capacità;
- Definisci subito gli obiettivi: avere un punto d’arrivo è fondamentale per capire da dove partire. Quali saranno le domande di ricerca a cui darai una risposta? Chiarisci questo aspetto e scrivi le domande in un brainstorming, cercando di raccogliere quante più idee possibili;
- Cura la struttura: non dimenticare che la tesi di laurea è un documento importante, nella forma e nel contenuto. Costruisci una struttura ricalcando quella che ti abbiamo suggerito nel paragrafo precedente, senza escludere nessun aspetto;
- Scrivi un buon titolo: hai mai giudicato un libro dalla copertina? Magari no, ma ad ogni modo il titolo riveste un ruolo cruciale nelle tesi di laurea. Deve raccontare, in pochissimi caratteri, il cuore del tuo lavoro e, al contempo, invogliare alla lettura;
- Inserisci metodi, strumenti e risultati: chiarisci sempre quali sono le metodologie di ricerca che hai applicato, quali strumenti hai utilizzato, perché li hai scelti e cosa hanno prodotto. In una tesi sperimentale è fondamentale definire l’esperimento in ogni sua parte, mettendo in luce ogni componente;
- Includi una discussione dei risultati: nel corpo della tesi deve esserci una discussione dei risultati ottenuti, facendo riferimento alla letteratura in merito, problematiche eventualmente riscontrate e possibilità di ulteriori ricerche collegate in futuro;
- Scegli bene le tue fonti: le fonti sono alla base di una buona tesi di laurea. Una prima bibliografia di sorta è un punto d’appoggio imprescindibile per la tua tesi. Il tuo relatore saprà sicuramente sostenerti nella ricerca delle fonti più adatte e attendibili. Fai una lista completa dei testi consultati e dei siti web e inseriscili nella sezione “bibliografia e sitografia”
- Calcola bene i tempi: una volta individuati i testi di cui hai bisogno, assicurati di essere in grado di reperirli in breve tempo, se fanno parte di collezioni speciali e se possono essere acquistati o presi in prestito. Il tempismo, nella tesi di laurea, è tutto.
Le dritte di Umberto Eco
Chiudiamo la nostra guida su come scrivere una tesi sperimentale con i consigli di un grande intellettuale italiano: Umberto Eco. Nel caso non lo sapessi, Umberto Eco ha scritto un preziosissimo manuale, che ti consigliamo di leggere: “Come si fa una tesi di laurea”.
Qui Eco ha racchiuso tanti consigli per scrivere un elaborato finale perfetto, dalla scelta dell’argomento alle conclusioni.
Vediamo ora qualche dritta proveniente dal libro, soffermandoci sulla cosa che desta più preoccupazioni negli studenti: la scelta del giusto argomento. Come fare per scegliere il tema della tua tesi e avere la sicurezza di non pentirtene?
Ecco le 4 regole per la scelta dell’argomento del celebre scrittore italiano:
- Che l’argomento risponda agli interessi del candidato (sia collegato aI tipo di esami dati, alle sue letture, al suo mondo politico, culturale o religioso);
- Che le fonti a cui ricorrere siano reperibili, vale a dire a portata materiale del candidato;
- Che le fonti a cui ricorrere siano maneggiabili, vale a dire a portata culturale del candidato;
- Che il quadro metodologico della ricerca sia alla portata dell’esperienza del candidato.
Una volta scelto l’argomento, tracciato l’indice e la prima bibliografia, scrivere la tua tesi sperimentale sarà molto più semplice, se ti atterrai alla scaletta. Siamo certi che, con molto impegno e dedizione, riuscirai a preparare un elaborato finale perfetto.